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Il caso Arezzo

Il caso della tifoseria dell'Arezzo conferma la tesi sostenuta in questo sito, cioè che la presenza di episodi di razzismo nel calcio è fortemente collegata alla presenza di gruppi ultras di estrema destra.
Una immagine della tifoseria dell'Arezzo

I DATI. Nel periodo 2000-2007 si registrano 12 episodi di razzismo a carico della tifoseria dell’Arezzo, mentre nel periodo 2007-2012 si ha testimonianza di un solo episodio razzista. Uno squilibrio evidente che si spiega se lo rapportiamo alla storia del gruppo ultras Rebels.

I REBELS. Sebbene non ci siano testimonianze che attestino in modo preciso il momento della loro nascita, sappiamo con certezza, grazie alla corposa documentazione fotografica e a un'indagine capillare attraverso i forum delle tifoserie organizzate, che i Rebels sono ultras di estrema destra (come dimostrano i simboli neofascisti e neonazisti ben visibili nella fotogallery) e che sono stati attivi dal 2000 al 2007. Dopo questo periodo essi scompaiono dalla curva aretina. Il sincronismo tra i due eventi – scomparsa dei Rebels, fine degli episodi di razzismo – non può assolutamente essere casuale. La tifoseria aretina è particolarmente interessante perché, pur essendo numericamente piuttosto piccola, è – o quantomeno è stata fino a pochi anni fa – un concentrato di espressioni politiche diverse: dall’estrema destra razzista dei Rebels all’estrema sinistra antirazzista della Fossa Amaranto, passando per la destra degli OFC e il gruppo apolitico centrale degli Ultras Arezzo. Un quadro molto variegato e potenzialmente esplosivo che ha caratterizzato la curva aretina fino al 2007, anno in cui, appunto, i Rebels si sono sciolti.


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