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Anni Duemila

Le manifestazioni di razzismo ideologico durano ormai da quasi vent'anni e raggiungono in questa fase un carattere ancora più esplicitamente neofascista e, talvolta, neonazista. Nel gennaio 2006, all'indomani del Giorno della Memoria, la partita Roma-Livorno si trasforma in una folle provocazione antisemita e nazistoide
Striscione con motto fascista esposto a San Siro: "vincere e vinceremo"

ANTEFATTI. La ricostruzione storica di questa sezione evidenzia che nell’anno 2000, da cui parte il censimento di Mauro Valeri, le manifestazioni di razzismo e congiuntamente di neofascismo-neonazismo durano già da quasi vent’anni, hanno avuto una escalation negli anni Novanta, e si può dire che siano al loro culmine. Inoltre, lo strettissimo legame che esiste fra le manifestazioni di razzismo e le manifestazioni di neofascismo-neonazismo è evidentissimo in tutti gli episodi della storia fin qui raccontata. Per il periodo 2000-2012, a cui è dedicato questo sito, ricordiamo ancora due episodi particolarmente significativi.

A MILANO. È del 12 aprile 2005 la clamorosa interruzione del derby di Champions League Inter-Milan per lancio di fumogeni, uno dei quali colpisce il portiere del Milan Dida, con vittoria assegnata al Milan a tavolino, conseguente "figuraccia epocale in Eurovisione davanti a cento Paesi collegati in tv", e appello di Gad Lerner, Michele Serra e altri intellettuali interisti a risanare la curva dell’Inter dall'infiltrazione fascista e neonazista. In queste reazioni c’è un tono da “non se ne può più”: sembra che la percezione sia arrivata a un senso di saturazione. Si ricorda, nel derby di andata, l'immensa scritta mussoliniana "Vincere, e vinceremo", e il fatto che "da dieci anni uno degli inni più cantati è un ributtante mix di nazismo e antisemitismo. Per l’Inter è un problema genetico, la curva è storicamente nazistoide come quella laziale. Un’ideologia barbara, che va eliminata. Un tempo si sarebbe definita una battaglia di civiltà".

A ROMA. Ancor più grave, il 29 gennaio 2006, il fatto che la partita Roma-Livorno, non casualmente all’indomani del Giorno della Memoria, diventa l’occasione per quella che viene definita una "ributtante parata nazista dell’Olimpico": “Lazio-Livorno. Stessa iniziale stesso forno”, il messaggio esposto per qualche minuto, durante il secondo tempo, dai nazi-ultrà giallorossi in Curva Sud; e “Gott mit Uns”, con esposizione di tutti i simboli del nazifascismo. E anche qui scatta una reazione di intellettuali romanisti, potremmo chiamarli, analoga a quella degli intellettuali interisti dell’anno prima, ma qui ancora più forte perché la provocazione antisemita e nazistoide è plateale: una “parata” fatta apposta nella ricorrenza del Giorno della Memoria.


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